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Prorogati i bonus per le ristrutturazioni. Novità 2017

Regi­stra­ti nel 2016 un buon nume­ro di ade­sio­ni  per le richie­ste di detra­zio­ni, e for­tu­na­ta­men­te anche il 2017 ci da diver­se opportunità.

Dal­le ristrut­tu­ra­zio­ni resi­den­zia­li, all’e­co-bonus per i con­do­mi­ni, fino al 70% di detra­zio­ne per i cap­pot­ti ter­mi­ci. Non man­ca­no gli aiu­ti per la pro­te­zio­ne con­tro il sisma, e un vali­do abbi­na­men­to ristrutturazione-mobili.

Ecco le prin­ci­pa­li novi­tà ripor­ta­te dal Sole24Ore

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017–03-20/ancora-anno-il-bonus-50percento-151219.shtml?uuid=AEjnGup&nmll=2707

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Agevolazione Prima casa 2017

Con­fer­ma­ta dal­l’A­gen­zia Del­le Entra­te, l’a­ge­vo­la­zio­ne sul­la tas­sa­zio­ne di acqui­sto per la pri­ma casa.

Con la riso­lu­zio­ne n. 13/2017, l’Agenzia del­le Entra­te ha sta­bi­li­to che si con­ser­va il bonus pri­ma casa se, pur aven­do­la ven­du­ta entro i pri­mi 5 anni, entro 1 anno se ne costrui­sce un’altra su un ter­re­no già di proprietà.

Sul­la base del costan­te orien­ta­men­to espres­so dal­la giu­ri­spru­den­za di legit­ti­mi­tà, l’Agenzia del­le Entra­te ritie­ne che nel caso in cui ven­ga alie­na­to l’immobile acqui­sta­to con i bene­fi­ci pri­ma casa, la costru­zio­ne di un immo­bi­le ad uso abi­ta­ti­vo, clas­si­fi­ca­bi­le in una cate­go­ria cata­sta­le diver­sa da A1, A8 e A9, da adi­bi­re ad abi­ta­zio­ne prin­ci­pa­le entro un anno dal­l’a­lie­na­zio­ne, su un ter­re­no di cui era pro­prie­ta­rio il con­tri­buen­te al momen­to dell’alienazione dell’immobile age­vo­la­to, evi­ta la deca­den­za dal bene­fi­cio fiscale.

 

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Expo è in arrivo, presto ci sarà un’invasione!

Arti­co­lo di rifles­sio­ne e curio­si­tà, ecco un po’ di numeri:

I resi­den­ti regi­stra­ti in Ita­lia al 01/01/14 sono pres­sa­po­co 60.000.000 (ses­san­ta­mi­lio­ni), di cui cir­ca 27.785.000 (ventisettemilioni785mila) sol­tan­to al nord.

La Lom­bar­dia in par­ti­co­la­re è abi­ta­ta da 9.995.000 (novemilioni995mila) persone.

Ecco un gra­fi­co per capir­ci meglio

Popolazione

Con l’Ex­po cosa dob­bia­mo aspettarci?

Sono pre­vi­sti 24.000.000 di visi­ta­to­ri (tra ita­lia­ni e stra­nie­ri). I perio­di di mag­gior affluen­za saran­no i perio­di di aper­tu­ra e chiu­su­ra del­l’e­ven­to. In media i turi­sti pas­se­ran­no dai quat­tro ai sei gior­ni in Ita­lia duran­te il seme­stre di Expo.

La som­ma dei visi­ta­to­ri del­l’in­te­ro perio­do, in pra­ti­ca equi­va­le a 3 VOLTE GLI ABITANTI DELLA LOMBARDIA!

Ecco lo stes­so gra­fi­co con l’ag­giun­ta del­l’e­so­do Expo

Popolazione

Per for­tu­na, il dato è rife­ri­to all’in­te­ro seme­stre da mag­gio a otto­bre, ma anche divi­den­do il dato in sei mesi, si trat­te­reb­be comun­que di 4.000.000 (quat­tro­mi­lio­ni) di visi­ta­to­ri al mese, ovve­ro mez­za Lom­bar­dia in più ogni mese.

Ebbe­ne sì Para­bia­ghe­si e vici­ni, pre­pa­ria­mo­ci nei pros­si­mi mesi, ad incon­tra­re cit­ta­di­ni di tut­to il mon­do! e per­ché no, maga­ri affit­tan­do­gli casa!

Scrit­to da Mondocasaparabiago

Fon­te notizie:

Pre­vi­sio­ni expo su ansa.it

Dati demo­gra­fi­ci su istat.it

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UNO SGUARDO ALLE COMPRAVENDITE 2013, SI TORNA AGLI ANNI ’80

L’A­gen­zia del­le Entra­te ha dif­fu­so i dati del mer­ca­to immo­bi­lia­re rela­ti­vo all’an­no 2013, come era facil­men­te imma­gi­na­bi­le e pre­ve­di­bi­le il mer­ca­to è ulte­rior­men­te dimi­nui­to i dati ci ripor­ta­no un nume­ro di com­pra­ven­di­te com­ples­si­vo pari a 407.000 un dato che ci ripor­ta indie­tro di 30 anni, nel 1985 le com­pra­ven­di­te era­no 430.000.

Come da gra­fi­co è pos­si­bi­le imme­dia­ta­men­te capi­re la situa­zio­ne in cui ver­sa il mer­ca­to, dob­bia­mo però tene­re pre­sen­te che i volu­mi di com­pra­ven­di­ta sono sem­pre cre­sciu­ti negli ulti­mi negli ulti­mi 10 anni a livel­lo espo­nen­zia­le pas­san­do dal­le 483.000 uni­tà del 1996 fino al tet­to del­le 877.000 uni­tà del 2006, in die­ci anni il mer­ca­to si è qua­si raddoppiato.

L’a­na­li­si ci fa anche capi­re il per­ché di que­sto crol­lo, la situa­zio­ne è dovu­ta prin­ci­pal­men­te ai seguen­ti fat­to­ri che prin­ci­pal­men­te due che spes­so non ven­go­no pre­si in con­si­de­ra­zio­ne dai venditori:

  1. dimi­nu­zio­ne del rispar­mio del­le fami­glie – negli anni 80 il tas­so del rispar­mio per fami­glia era supe­rio­re al 20%, (ad esem­pio una fami­glia media con un red­di­to men­si­le di 2.000 euro riu­sci­va a rispar­mia­re 400 euro), que­sta per­cen­tua­le negli anni si è ero­sa fino ad arri­va­re intor­no all’ 8% negli ulti­mi anni, quin­di se negli anni 80 la fami­glia del­l’e­sem­pio riu­sci­va a rispar­mia­re 400 euro oggi rie­sce a rispar­mia­re solo 160 euro. Que­sto impe­di­sce quin­di alle fami­glie soprat­tut­to di nuo­va for­ma­zio­ne di accan­to­na­re gli impor­ti neces­sa­ri a copri­re le spe­se d’ac­qui­sto (nota­io, impo­ste, ecc) ed il 20% del sal­do prez­zo in quan­to le ban­che ten­den­zial­men­te non ero­ga­no più dell’80% del valo­re dell’immobile.
  2. L’au­men­to dei tas­si di inte­res­se dal 2006 ha cau­sa­to alle fami­glie dif­fi­col­tà di acces­so al cre­di­to, pre­ce­den­te­men­te i tas­si era­no crol­la­ti infat­ti dal 1997 al 2004 era­no pas­sa­ti da oltre il 10% fino al 4% e l’in­sie­me tra pro­spet­ti­ve posi­ti­ve sui red­di­ti futu­ri con la faci­li­tà di acces­so al cre­di­to ave­va­no crea­to un aumen­to del­la doman­da di immo­bi­li (+80% dal 1997 al 2006) e di con­se­guen­za dei prez­zi (+73% dal 1999 al 2007). Oggi la situa­zio­ne è esat­ta­men­te l’op­po­sto con aspet­ta­ti­ve sui red­di­ti futu­ri del­le fami­glie nega­ti­ve, un alto indi­ce di disoc­cu­pa­zio­ne (soprat­tut­to gio­va­ni­le) e di con­se­guen­za ulte­rio­ri dif­fi­col­tà di acces­so al credito.

 

I prez­zi in con­si­de­ra­zio­ne di que­sti fat­to­ri stan­no dimi­nuen­do, dal 2010 al 2013 l’I­stat con­fer­ma una dimi­nu­zio­ne del 7,5% ma ciò non basta e la dif­fe­ren­za tra doman­da ed offer­ta con­ti­nua a resta­re alta, basti pen­sa­re che solo 81 comu­ni in tut­ta Ita­lia sono riu­sci­ti a supe­ra­re le 500 com­pra­ven­di­te nel 2013 ed in ben 6.900 comu­ni si sono rea­liz­za­te meno di 100 compravendite.

Fon­te Agen­zia del­le Entrate

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AFFITTO CASA, CEDOLARE SECCA O NO?

Il lavo­ro di un buon com­mer­cia­li­sta, è sen­z’al­tro il meto­do più sicu­ro e velo­ce per valu­ta­re la con­ve­nien­za sul­la cedo­la­re sec­ca rispet­to ai pro­pri red­di­ti, ma ci sono anche degli stru­men­ti uti­lis­si­mi che ci pos­so­no aiu­ta­re ad ave­re un’i­dea mol­to più chiara.

Facen­do un pic­co­lo pas­so indie­tro, cos’è la cedo­la­re sec­ca?

La cedo­la­re sec­ca è un’imposta, con ali­quo­te fis­se, che sosti­tui­sce l’ir­pef (impo­sta sul red­di­to per­so­ne fisi­che) e le rela­ti­ve addi­zio­na­li, l’im­po­sta di regi­stro (che si ver­sa con la regi­stra­zio­ne del con­trat­to) e l’imposta di bol­lo (bol­li da 16 € da appli­ca­re sul con­trat­to) e anche l’imposta di regi­stro sul­le riso­lu­zio­ni e pro­ro­ghe dei con­trat­ti di locazione.
E’ un regi­me facol­ta­ti­vo pre­vi­sto dal­l’ar­ti­co­lo 3 del decre­to legi­sla­ti­vo 23/2011 e si appli­ca in alter­na­ti­va a quel­lo ordi­na­rio. Pos­so­no opta­re per il regi­me del­la cedo­la­re sec­ca le per­so­ne fisi­che tito­la­ri del dirit­to di pro­prie­tà o del dirit­to rea­le di godi­men­to su uni­tà immo­bi­lia­ri abi­ta­ti­ve loca­te.  L’opzione non può esse­re effet­tua­ta nel­l’e­ser­ci­zio di atti­vi­tà di impre­sa o di arti e pro­fes­sio­ni. Non pos­so­no ade­ri­re al nuo­vo regi­me le socie­tà e gli enti non com­mer­cia­li. Impor­tan­te è sape­re che optan­do per la cedo­la­re sec­ca, il pro­prie­ta­rio non potrà richie­de­re l’a­de­gua­men­to ISTAT sul cano­ne, per tut­ta la dura­ta del­l’op­zio­ne. L’op­zio­ne è revo­ca­bi­le di anno in anno.

Per ave­re un’i­dea più chia­ra se ci può esse­re con­ve­nien­te usu­frui­re del­la cedo­la­re sec­ca, il sole24ore ha mes­so a dispo­si­zio­ne uno stru­men­to di cal­co­lo uti­le e sem­pli­ce che voglia­mo con­di­vi­de­re con i nostri lettori.
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Attenzione ai truffatori, ne sanno una più del diavolo

La guar­dia di finan­za ha sco­per­to una mega truf­fa ai dan­ni di pove­ri pro­prie­ta­ri di case e ai dan­ni del­le ban­che, nel­la zona del Varesotto.

Con un gio­chet­to fur­bo e meschi­no, si fin­ge­va­no agen­ti immo­bi­lia­ri accom­pa­gna­ti da un fin­to acqui­ren­te. Richie­de­va­no i docu­men­ti del­la pro­prie­tà e met­te­va­no così in atto una fin­ta ven­di­ta, con con­se­guen­ze ter­ri­bi­li. Fal­sa iden­ti­tà, fal­sa pro­cu­ra, e così i pro­prie­ta­ri rima­ne­va­no sen­za casa, e le ban­che ero­ga­va­no mutui a fin­ti compratori.

Cari let­to­ri, rivol­ge­te­vi sem­pre ad un’a­gen­zia cono­sciu­ta nel vostro ter­ri­to­rio, veri­fi­ca­te la sede e infor­ma­te­vi pri­ma di rila­scia­re la vostra docu­men­ta­zio­ne per­so­na­le. Pur­trop­po i truf­fa­to­ri ne san­no una più del diavolo!

Fon­te e appro­fon­di­men­to varesenews.it

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RIFORMA DEL CATASTO E SCONTRINI DETRAIBILI

È legge la delega fiscale al Governo «per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita». Il Governo avrà un anno di tempo per cambiare il volto al fisco italiano, a partire dalla riforma del catasto degli immobile. Viene riformulata la previsione di un regime fiscale agevolato per la messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici. Poi scontrini detraibili per battere l’evasione, l’ampliamento della possibilità di rateizzare i debiti tributari

Fon­te Sole24ore

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ANNULLATA LEGGE “STOP AL CONTANTE” PER GLI AFFITTI. L’Italia e il continuo balletto di incertezze

E dopo poco più di un mese, il Dipar­ti­men­to del Teso­ro inver­te la rot­ta del­l’ar­ti­co­lo del­la Leg­ge di Sta­bi­li­tà, dove si pre­ve­de­va l’ob­bli­go del paga­men­to tra­mi­te trac­cia­bi­li­tà ban­ca­ria dei cano­ni di affit­to, qual­sia­si fos­se l’importo.

Sem­bre­reb­be che la leg­ge di sta­bi­li­tà (leg­ge 147/2013, arti­co­lo 1, com­ma 50), fos­se sta­ta male inter­pre­ta­ta, anche se il testo cita chia­ra­men­te un divie­to alla cir­co­la­zio­ne dei contanti.

Per­tan­to, per gli impor­ti sot­to i 1.000 euro, tor­nia­mo alla libe­ra cir­co­la­zio­ne del contante.

Fon­te Sole24ore

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REDDITOMETRO VERSO IL DEBUTTO

Acqua e con­do­mi­nio rien­tra­no tra quel­le che in ger­go tec­ni­co l’a­gen­zia del­le Entra­te ha defi­ni­to «spe­se per ele­men­ti cer­ti». Det­to più sem­pli­ce­men­te, se il con­tri­buen­te ha un immo­bi­le si pre­su­me che sosten­ga deter­mi­na­te esbor­si per manu­ten­zio­ne e per abi­tar­ci. Anche la rico­stru­zio­ne del­le spe­se per la manu­ten­zio­ne ordi­na­ria del­la casa potreb­be attin­ge­re ai valo­ri medi Istat, qua­lo­ra non esi­sta­no già dati pre­ci­si in Ana­gra­fe tri­bu­ta­ria. Tra le spe­se per ele­men­ti cer­ti dovreb­be­ro rien­tra­re anche quel­le rela­ti­ve al mobi­li o agli elet­tro­do­me­stici con­nes­si alla dispo­ni­bi­li­tà di una casa. Bian­che­ria, deter­si­vi, pen­to­le, lavan­de­ria e ripa­ra­zio­ni. Sono le voci che il nuo­vo red­di­to­me­tro chia­ma «altri beni e ser­vi­zi per la casa» e che dovreb­be­ro rien­tra­re tra quel­le per ele­men­ti certi.

Fon­te Il sole 24 ore

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STOP AFFITTI IN CONTANTI

Il 12 dicem­bre 2013 il par­la­men­to ha appro­va­to un emen­da­men­to alla Leg­ge di Sta­bi­li­tà che se entre­rà in vigo­re impe­di­rà ai con­dut­to­ri di poter cor­ri­spon­de­re il cano­ne di loca­zio­ne in con­tan­ti. Dovrà esse­re garan­ti­ta la trac­cia­bi­li­tà del paga­men­to e ai Comu­ni spet­te­rà il gra­vo­so one­re di veri­fi­ca­re che ciò avven­ga, per far que­sto i Comu­ni potran­no avva­ler­si del regi­stro del­le ana­gra­fi con­do­mi­nia­li.

Le uni­che ecce­zio­ni a tale obbli­go sono rife­ri­te agli immo­bi­li edi­fi­ca­ti in edi­li­zia popolare.

L’obbiettivo del legi­sla­to­re con l’introduzione di que­sta nor­ma, qua­lo­ra diven­te­rà leg­ge, è quel­lo di con­tra­sta­re l’evasione fisca­le lega­te alle loca­zio­ni immobiliari.

CHE COS’E’ REGISTRO ANAGRAFI CONDOMINIALI

La rifor­ma del con­do­mi­nio pre­vi­sta dal­la Leg­ge 220/12 entra­ta in vigo­re dal 18/06/2013 pre­ve­de all’art. 10 com­ma 6 l’introduzione e la tenu­ta del regi­stro ana­gra­fe con­do­mi­nia­li con­te­nen­ti le gene­ra­li­tà dei sin­go­li con­do­mi­ni (pro­prie­ta­ri e con­dut­to­ri), rela­ti­vo tito­lo, codi­ce fisca­le, resi­den­za e dati cata­sta­li. Ogni modi­fi­ca dovrà esse­re comu­ni­ca­ta in for­ma scrit­ta all’am­mi­ni­stra­to­re entro il ter­mi­ne mas­si­mo di 60 giorni.